Motorbike Adventure Team

Motorbike Adventure Team
Motorbike Adventure Team è formato da un gruppo di amici che hanno in comune una grandissima passione per i viaggi, la moto e per l'avventura. Assieme a voi, abbiamo realizzato qualcosa che va oltre l'esperienza personale, per quanto gratificante, di conoscere luoghi e popoli in regioni remote e spesso inaccessibili: far arrivare a quelle popolazioni un aiuto tangibile, non fatto solo di oggetti inutili.

sabato 22 dicembre 2012

Buon Natale dall'altra parte del mondo

A tutti, ma proprio a Tutti quelli che mi hanno seguito in questi mesi su questo blog...e anche a quelli che l'hanno fatto poco o raramente (speriamo lo facciano di piu'!!!)
i miei piu' sinceri e "caldi" auguri per un Buon Natale e Sereno Anno Nuovo.
Vi ringrazio dal profondo del cuore, siete la carica in piu' (semmai cve ne fosse bisogno) per continuare questo magnifico Sogno Lungo Un Anno.
Grazie. Ancora Auguri. Ciao ciao.
Da Broome in Australia..

mercoledì 19 dicembre 2012

Ammazzate...ma quanto costa sta Australia

16.12
E' domenica ma sinceramente non me ne rendo conto; in Africa, quando era domenica, te ne rendevi conto perche'tutti erano vestiti a festa, andavano alle loro chiese (le miriadi di sette africane), ma soprattutto perche' nelle strade di comunicazione il traffico era quasi nullo, non essendoci neanche i trucks.
Qui in Australia invece non cambia, il traffico e' quasi nullo sempre e quindi non ci si accorge della differenza. Parto presto perche' stanotte ho avuto l'idea di arrivare direttamente ad Alice Springs dopo aver visitato il Kings Canyon. Non avra' la fama del Gran Canyon in Arizona o l'imponenza del Fish River Canyon in Namibia, ma in quanto a bellezza il Kings e' veramente imbattibile.
Rocce rosse stratificate, in origine erano dune di sabbia, accompagnano ad una fenditura della terra veramente mozzafiato, con due strapiombi, uno a nord e d uno a sud, che lasciano senza parole (e non ci si accorge neanche di essere proprio sul precipizio!!!). E' fantastico camminare sui due rim e non vedere niente sotto di se...Sul fondo del canyon poi ci sono una serie di laghetti dove si puo' fare il bagno, circondati da palme ed eucalipti che vengono chiaramente chiamati Garden of Eden.
La visita ed il trakking mi portano via piu' di tre ore e solo a mezzogiorno e mezzo mi rimetto in moto verso Alice. Sono 330 km , di cui un centinaio di sterrato (difficile solo nella prima parte di 30 km), quasi piacevole nella seconda parte, e verso le 17 entro nell'unica cittadina dell'Australia centrale. Prendo una stanza in un motel e dopo una bella doccia alla sera esco e cammino per le strade. Molta gente, bianchi e aborigeni, molti locali, discreta atmosfera.
Mi da' l'impressione che non ci siano "conflitti" reali, ma neanche vera integrazione tra le due razze: gli aborigeni restano tra loro, seduti nelle piazze o nei parchi, parlando o spesso urlando in quel loro linguaggio veloce e particolare; i bianchi seduti nei locali a bere (molto) e chiaccherare con quell'aria da ultima frontiera che avevo gia' visto nelle road house.

17.12
Ammazzate!! E' questa l'esperssione che mi viene in mente pensando al costo della vita qui. La benzina e' arrivata a 2,26 al litro dai 1,2 che avevo pagato a Perth e stasera, se voglio dormire, devo pagare 98 $ (prendere o lasciare, e lasciare voleva dire farsi altri 200 km al buio e sotto la pioggia...)
Oggi e' stata solo una tappa di trasferimento ma sono partito molto tardi perche' ho dovuto comprare il carica batterie della Nikon e cambiare i soldi (cose che si potevano fare solo nei negozi e nelle banche di Alice, che naturalmente aprono alle 9 del mattino).Lungo la strada passo per l'ennesima volta (e non sara' l'ultima..) il Tropico del Capricorno e mi fermo piu' avanti per una foto con l'autista di un roadtrain a 4 rimorchi (quello con 5 rimorchi, lunghezza totale oltre 55 metri, non sono riuscito a fermarlo!!!).
Mi prendo la pioggia 4-5 volte, mi fermo a Turlu Turlu (le Devils Murble, formazioni di arenaria rossastra che per la loro forma rotondeggiante sono chiamate le "petole" del diavolo), passo Tennant Creek, abitata principalmente da aborigeni e mi fermo alla Three Ways Roadhouse, dove come detto raggiungo il massimo mai pagato per dormire finora nella mia vita!!Sono stato anche in posti piu' costosi ma pagavano altri...he he he

18.12
Altro trasferimento senza infamia e senza lode dopo una nottata con insetti volanti e striscianti che la facevano da padroni nella room n. 5 costata 98 $!!!
Come sempre, e ormai lo sapete, mi alzo presto e alle 6 consegno la chiave (sperando di non tornare mai piu') e parto sotto un cielo a tratti nuvoloso.
Faccio due soste (circa 230-240 km a ogni tappa) e comincio a ragionare sui canguri; ne vedo solo alcuni saltellare sotto gli alberi o attraversare veloci la strada, quasi sempre deserta. Ne vedo invece tantissimi, dico centinaia, sfracellati sull'asfalto e subito preda di altrettante centinaia di nericorvacci o bruni rapaci che da queste parti devono essere stati assunti come spazzini. Peccato, i canguri mi sono proprio simpatici.
Arrivo a Katherine dopo 5-6 acquazzoni terribili, con la pioggia che faceva perfino male alle mani tanto era forte: per fortuna il materiale della Oj ha tenuto bene. Al Palm Court Backpacker, il proprietario, John, arriva in sella ad una bellissima Triumph Speedmaster e, appena visto che sono arrivato li' con Quadrotta ed avermi fatto il terzo grado sul viaggio, non sta' piu' nella pelle e comincia a chiamare a gran voce gli altri ospiti per dare la notizia del mio arrivo; poi mi offre gratuitamente l'ospitalita' e telefona al proprietario del backpacker di Kununurra (dove arrivero' fra tre giorni) per farmi avere un'accomodation gratis anche li'...
Scalda il cuore questa solidarieta' tra motociclisti: e' bello, e' segno di stima e rispetto per chi ha la tua stessa passione.
Comunque grazie John e a buon rendere

19.12
Dormito bene, niente pioggia, tanta umidita'.
Quando carico la moto John e' gia' fuori ad aspettarmi (tenete presente che non sono ancora le sei) con la sua tazza in mano (non sapro' mai cosa c'era dentro, ce l'aveva anche ieri pomeriggio quando sono arrivato...) : gli lascio un biglietto da visita con tutti i miei riferimenti e lo saluto, ma solo momentaneamente in quanto domani o dopodomani conto di tornare e Lui naturalmente mi ha promesso il posto gratis. Con quello che costa dormire qui non posso mica rifiutare, cosa dite??
La strada e' come sempre bella ma monotona: qualche saliscendi, poche auto, gli amici dei roadtrain.
Dopo 200 km pero' si nota un lento ma profondo cmbiamento; i letti dei fiumi non sono piu' asciutti, c'e' molta acqua anche vicino alla strada e la bassa boscaglia dell'outback lascia il posto a palme di vario tipo, ad alberi di alto fusto e tutto diventa piu' bello e piu' verde. Mi fermo per l'ultimo rifornimento prima di Darwin e poi via di filato fino alla citta'; gia' circa 30 km prima ricomincia la "vita normale" con abitazioni, industrie e attivita', auto, biciclette (gia', le biciclette che non vedevo da Perth), e poi da lontano appaiono i grattacieli: sono arrivato a Darwin, la capitale del Northern Territory, la capitale del Top End come dicono gli australiani.
Entro nella city e la attraverso tutta, come un re sulla mia Quadrotta (anche qui molti la guardano con stupore... o forse guardano quel disperato che c'e' sopra e si chiedono da dove arriva!!) e quando mi fermo chiedo ad uno dei curiosi che mi attorniano se conosce un backpacker in citta' : sono fortunato, ce n'e' uno a 400 mt!!
Ci vado subito e un letto in dormitorio da 6 al Ban Yan Bachpacher mi costa solo 23 $, e con accesso a internet libero anche (c'e' pero' un solo computer per 70 ospiti).
Il dormitorio, per la prima volta, e' un vero cesso, sporco, odoroso, con poca luce, ma per questo prezzo e er una notte mi va piu' che bene; anzi, peccato che i backpacker ci sono solo nelle citta' o cittadine.
E' solo mezzogiorno; mi sistemo, aggiorno il sito e faccio un salto in centro: sono solo poche centinaia di metri... 

Dura, veramente dura

Prima che cominciate a leggere una doverosa premessa: qui in Australia i collegamenti telefonici e internet sono facili solo nelle citta' e cittadine. Per il resto sei da solo, senza possibilita' di comunicazione con moglie o amici: ovvero trovi tanti nuovi amici ma...non sono quelli che vorresti avere in contatto. E poi, per quel che riguarda il blog, trovo solo oggi, dopo piu' di una settimana la possibilita' di aggiornare e ne approfitto per scrivere il diario di viaggio; le foto le ho fatte, non preoccupatevi, ma le postero' in un secondo tempo. Oggi e' gia' tanto se faccio questo.Comunque andiamo...
12.12
Ancora una volta piove tutta la notte e col rumore della pioggia in tenda dormo poco. Alle 5.30 mi alzo, solito giretto in parco, carico le ultime cose. La tenda e' tutta zuppa, non posso mettrela via cosi'!! Esce un timido sole e la stendo sulla staccionata; una mezzoretta e si alza un po' di vento, il sole scalda forte, giro e rigiro la tenda e in men che non si dica e' asciutta, piegata, messa dentro al sacco e...pronto per partire. Vorrei salutare Annamaria e Stefano ma per loro e' ancora troppo presto e ...forse e' meglio cosi'. Mi hanno scritto stanotte delle cose bellissime sull'agenda e sulle bandiere di Emergency e italiana: resteranno sempre con me...
E' una goduria portare Quadrotta 2 sulle strade australiane, sembra di correre sul velluto: non una buca, non un dislivello,tutto perfetto. E naturalmente sono perfetti anche i panorami...Lascio la Farmer Highway e prendo la Great Eastern che mi portera' fino a Coolgardie: e' la strada che porta fino alla zona mineraria piu' famosa d'Australia, teatro della corsa all'oro del secolo scorso; Coolgradie e la vicina Kalgoorlie (the Goldfield Town) sembrano citta' del Far West, sia per l'architettura delle case e dei pub (saloon ??) sia per l'aria sonnolenta: quando alla sera me ne vado in giro trovo pero' solo aborigeni per le strade. Qui sono molto numerosi e ben integrati nella societa'.
Trovo posto al backpacker cittadino a Kalgoorlie e siccome non c'e' wireless internet free esco in strada e "rubo" una connessione ad un fast food per 1/2 ora (quelli dell'Hungry Jack non mi dicono nulla per fortuna): peggio di un barbone!! Comunque riesco a leggere mail e parlare un po' con Anna via Skype.

13.12
Mi inoltro verso il grande centro rosso, l'Outback. In questo momento la mia preoccupazione maggiore e' che la strada dopo Laverton, circa 400 km dopo Kalgoorlie, sia inagibile per la pioggia. Li' infatti comincia la Outback Way (che ben conosce il mio amico Christian, costretto a rinunciarvi proprio per la pioggia...) ed in caso di precipitazioni prolungate la pista viene chiusa al traffico e la polizia non fa' passare nessuno. Nessun problema, si passa. iuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Anna mi ha portato in Sudafrica una borsa stagna e dentro c'ho messo giacca e pantaloni da moto e .... il computer, per comodita'': viaggio con pantaloni normali, camicia, la giacca blu della Capehorn. Circa un centinaio di km dopo l'imbocco della pista a Laverton mi fermo per fare rifornimento con una delle taniche e...la borsa stagna non c'e' piu'!!!!Porca vacca, devo averla fissata male....metto benzina e col cuore in gola ritorno indietro a tgutta velocita'. Sulla pista non c'e' nessuno, solo due road train a 3 rimorchi che trasportano benzina e viaggiano a 100 all'ora, sempre. Percorro cosi' oltre 50 km e alla fine la vedo, blu in mezzo alla strada rossa, completamente distrutta, il notebook a pezzettini minuscoli, giacca e pantaloni bruciati e spaccati e capisco cosa e' successo: i Road Train ci sono passati sopra e probabilmente giacca e pantaloni sono rimasti incastrati dentro alle ruote che li hanno maciullati.
Sono disperato...non so' piu' cosa fare...piango...mi rimetto in marcia fino alla Tjukayrla Roadhouse (circa 310 km piu' avanti, un bel posto....in un altro momento!!) e provo a dormirci sopra...se ci riusciro'.
Ovviamente la colpa di quanto e' successo e' solamente mia: non avevo fissato come si deve la borsa al telaio, ma...porca vacca quanta sfiga!!! Sul computer ho tutte le foto (scusate, avevo), i diari di viaggio, la configurazione per skype,tutto, tutto...Ora, non so' come faro'....

14.12
Guardare avanti, ecco cosa bisogna fare; quello che e' successo e' successo,ormai non si puo' cambiare: bisogna andare avanti, farsena una ragione, continuare, eventualmente trovare delle soluzioni. Qui in Australia, dato il caldo, forse giacca e pantalono non li averi neanche usati; chiedero' a Massimiliano, il titolare di OJ, se me ne puo' fornire altri oppure me li comprero' e me li faro' spedire in Cile con la moto. Per il computer chiedero' ad Anna di prenderne un altro, di farlo configurare come il precedente con l'aiuto di Sabrina, e di spedirlo a Perth da Stefano e Annamaria (da li' dovrei ripassare tra una ventina di giorni..).
Oggi voglio provare ad arrivare fino ad Uluru (e' questo il nome che gli aborigeni danno all'Ayers Rock): sono 835 km completamente di sterrato e non so' che tipo di fondo trovero': parto alle 7, dopo aver fatto il pieno a tutti e tre i serbatoi (qui e in tutto l'outback non c'e' la unleaded ma la Opal, praticamente la vecchia benzina col piombo; speriamo che Quadrotta non ne risenta..). Prima parte relativamente facile e veloce con i primi 255 km fino a Warburton che volano veloci sotto le ruote, ruote che sollevano proprio un bel polverone rosso!!!
Dopo il rifornimento alla Roadhouse della comunita' aborigena di Warburton la strada si fa' ardua: tanta sabbia ma soprattutto tante tracce di roadtrain che rendono il percorso estremamente impegnativo. Ricordo gli insegnamente di Michele e di Tommaso e ogni volta che mi trovo in difficolta' apro il gas e ....via. Quadrotta risponde alla grande e le due ruote anteriori aiutano; rischio di cadere almeno una dozzina di volte, con grandi sbandamente e gambe che volano da tutte le parti (e per fortuna che ne ho solo due: pensate se fosse stato un millepiedi....). Ho calcolato che avro' fatto su sabbia o pietrisco molle almeno 250 km: gli altri sono stati di sterrato normale,pietrisco duro,fanghetto, col terreno che cambiava continuamente colore a seconda del fondo 9e io che mi sentivo male ogni volta che il colore cambiava...):rosso, ocra, grigio, bordeaux, giallo, bianco.
Arrivo a Uluru verso le 17.30 e assisto a qualcosa di unico (l'ultima volta piu'di 15 anni fa, mi dicono poi): l'Ayers Rock viene avvolto da una tempesta di sabbia e scompare alla vista. Riesco a fare alcune foto e una piccola ripresa prima di essere a mia volta coperto per una decina di minuti.
Decido di continuare e faccio un errore: in realta' sono le 19 passate (e' infatti cambiata l'ora ed in centro australia l'orologio si mette avanti di un'altra ora e mezza) e diventa immediatamente buio. In piu' comincia a piovere e non smette neanche quando mi fermo alla Curtin Roadhouse, vicino al monte Conner.
Sono bagnato come un pulcino ma mi trovo proprio in una "vera" roadhouse, con tanto di mandriani col cappello in cuoio a tese larghe che si bevono una xxxx gold (le migliori birre australiane..).
Alla fine quindi sono 908 km, nuovo record del viaggio!!!
Permettetemi una considerazione.
Ho percorso molte strade, in ogni parte del mondo e conosco bene le mie capacita' di guida (o le mie incapacita', come direbbe qualcuno...a ragione) ma stavolta, e non succede spesso, mi faccio i complimenti: sono stato bravo, non era affatto facile. Non lo era per le difficolta' del percorso, per la lunghezza, per la continua attenzione richiesta (mai un attimo di distrazione...), per lo sforzo fisico (stanotte infatti ho avuto male al collo, le braccia indolenzite, un piccola infiammazione al gomito, una vescichetta sulla mano dell'acceleratore..). Sono proprio contento. E brava anche Quadrotta: bravissima sullo sterrato e ...finora nessun problema.

15.12
E' proprio una bella giornata (qualche bianca nuvola su un cielo di un bell'azzurro intenso) e anche se qui non c'e' un bel niente da fare o da vedere decido di prendermi un po' di relax; la sagoma del monte Conner (una bella mesa tagliata di 833 mt) si staglia su un orizzonte che piu' piatto non si puo' e qui alla Curtin Spring non c'e' proprio niente da fare. Decido di provare ad aggiornare il sito, leggere le mail ed eventualmente provare un collegamento ma internet costa una fortuna; lavo allora un po' di roba, do' una controllatina al firltro dell'aria (la polvere rossa dell'Outback si e' infiltrata dappertutto, dalle borse al naso,dalle scarpe alle mutande ed anche il filtro e' bello intasato. Purtroppo non avere il computer (mi accorgo solo oggi che c'era anche il carica batterie della Nikon, porca vacca) mi limita tantissimo nel lavoro sul sito ma...bisogna fare di necessita' virtu'.
Poi se la vita in generale in Australia e' cara, nelle roadhouse lo e' ancora di piu' (isolate, spesso a 250 km da ...un'altra roadhouse e a 400 dal primo centro abitato, devono importare tutto, prorpio tutto): la benzina e' a piu' di 2 $ al litro, una coca 6 $, lavare la roba 4 $, una doccia 3 $!!!L'Australia mi sta' proprio svenando.....
A pranzo arriva una RAV 4 con due ragazzi: sono italiani, in viaggio di nozze, e sono di...Zelarino, il paese del veneziano dove per 5 anni ho fatto i corsi di psicomotricita' (abitano proprio vicino alla palestra Parolari) con il mio amico Piergiorgio. Chiacchieriamo un po', sono simpatici, e ci lasciamo con la promessa da parte loro di andare sul sito e scrivermi quando ritorneranno in Italia. Nel pomeriggio faccio poi amicizia col rude Ashley, il tatuato proprietario della Roadhouse, che conduce insieme al padre fin dal 1956; mi da' un sacco di informazioni sulle strade che percorrero' perche' gli ho dato una mano a cambiare il filtro e l'olio sul camion che utilizzano per il trasporto bestiame (ah, e' proprio un classico australiano: pantaloni corti, stivaletti australiani con l'elastico, camicia senza maniche, cappellone in testa).
La cena all'aperto, verso le 7, col sole che tramonta, in compagnia di Hans (un belga che segue le eclissi in giro per il mondo per fotografarle), e' con la prima T-Bone & Chips in terra australiana. Domani Kings Canyon, sperando non piova.
 

martedì 11 dicembre 2012

Australia: a noi due

Diario di viaggio del 8, 9, 10 e 11 dicembre 2012

8.12

Le giornate di susseguono uguali, monotone. Mi sveglio presto e faccio una passeggiata nel parco (anche perchè, per non svegliare i ragazzi che invece vanno a letto tardi, ne approfitto per "svuotare i serbatoi"....), faccio colazione con Stefano e Annamaria verso le 8.30; dopo la loro partenza per il lavoro mi collego con internet per mail, sito, skype e verso le 14 prendo la bicicletta di Stefano e me ne vado in centro città a guardare negozi, a guardare la gente, a scoprire angoli che ancora non conosco...

Ritorno in serata e se non ci sono problemi particolari ceno con Annamaria (Stefano rientra sempre molto tardi) oppure mi fermo in centro e vado in un fast food. E anche oggi è andata così...

Poi naturalmente divento nervoso perchè non mi và di buttare via le ore in questa maniera ma, obiettivamente, non si può fare diversamente e quindi...



9.12

Nella notte è arrivata la Quadrotta, alle 1.20 con il volo Emirates EK 424 (lo stesso con cui ero arrivato io), che mi accompagnerà in questa tappa australiana. Purtroppo non sono invece arrivati i documenti originali che erano stati spediti un giorno prima con corriere DHL.

Nel solito giro pomeridiano ho per la prima volta la possibilità di assistere ai preparativi natalizi dall'altra parte del mondo....ed incredibile a dirsi è esattamente come da noi: un enorme abete (finto) al centro della piazza principale, abbellito con palle colorate e festoni di luci; i babbi-natale con giacca e pantaloni rossi, la barba bianca ed il berretto col pon-pon che regalano dolci e doni ai bambini ( a dire il vero ci sono anche le "babbe-natale" con calze a rete e minigonne vertiginose...); i negozi che augurano Merry Christmas e promettono sconti favolosi; e siccome ci sono 38-40° e la neve non arriverà di sicuro (sic!), ci sono delle grandi bolle di plexiglas, con dentro la neve finta, dove i bambini, per 2.5 $ posso entrare e prendersi a palle di neve!!!

Il costo della vita, qui in Australia è veramente molto alto: sia i generi alimentari, sia l'abbigliamento, sia gli affitti come pure auto e i biglietti dell'autobus o servizi vari costano in genere una volta e mezza che in Italia. E' pur vero che anche gli stipendi sono più alti....il problema è che io non lavoro qui e devo pagare con i soldi che arrivano dall'Italia!

Il costo della benzina è intorno a 1.3 $ per litro e anche se è inferiore a quello italiano è pur sempre il più alto affrontato finore.

Porca Vacca....neanche oggi sono arrivati i documenti!!!

La quadrotta è lì che aspetta e non posso andare in dogana per prenderla: brutta cosa!

10.12

Secondo quanto detto da Alessandro di Interworld che ha curato la spedizione dall'Italia i documenti dovrebbero arrivare oggi ed io, speranzoso, al mattino vado al Tatt Shop (l'indirizzo che avevo dato, quello dove lavora Annamaria). I due ragazzi sono partiti con la loro macchinetta rossa verso il nord: è il loro week end e ritorneranno solo domani sera.

Come detto sono speranzoso ma le mie aspettative vacillano quando alle 10 i documenti non sono ancora arrivati (nella mia mente "bacata" il corriere avrebbe dovuto consegnare per primi i MIEI documenti, magari alle 5 del mattino....); ma non ci sono nemmeno alle 14; e nemmeno alle 15, accidenti!

Per fortuna che ci pensa Anna con la sua fede incrollabile e la sua pazienza a tenermi su (ah, se non ci fosse Lei...) e finalmente alle 17, ultimo minuto utile per la consegna,arrivano i documenti e posso tirare un sospiro di sollievo: non posso più andare alla dogana in Aereoporto (chiudono infatti alle 17.30 e anche volendo non ce la farei proprio materialmente; e comunque in ogni caso per le pratiche ed il ritiro sarei dovuto tornare il giorno successivo) ma almeno domani mattina appena aprono posso essere lì e sperare che tutto si risolva in una giornata.

Torno a casa tutto euforico (in bicicletta...volo) e vado a fare spesa al supermercato (l'acqua, il latte, i biscotti per il viaggio; affettato, pane, succo di frutto per la cena di stasera).

A letto presto (stanotte dormo in casa sul divano visto che loro non ci sono) perchè domattina mi devo alzare altrettanto presto.

11.12

Io non metto mai la sveglia e lo sanno tutti quelli che mi conoscono: ho una specie di sveglia nel cervello che mi fa alzare quando necessita!! Alle 5.30 sono sveglio e mi preparo: ho un bel pò di strada da fare in bicicletta: Herdsman Parade è a ovest e l'aereoporto è a est di Perth ed in mezzo c'è tutta la città da attraversare.

Ieri sera mi sono guardato il percorso sull'atlante stradale e mi sembra abbastanza facile: tre highway da prendere e poi la strada finale dell'aereoporto. Quello che non avevo previsto è che le biciclette non possono entrare nelle HWY (e mi sembra anche giusto). devo quindi ripianificare il tutto ed il percorso si allunga; devo inoltre controllare continuamente di non sbagliare strada e....morale della favola parto verso le 6 e soltanto intorno alle 8 arrivo al custom dell'International Terminal. E soltanto per scoprire, quante cose ho scoperto oggi, che aprono alle 8.30. Poco male, aspetto. Da lì vado alla Custom House (dove mettono il timbro sul carnet, cosa importantissima..), quindi al AQIS (per controllo quarantena e importazione prodotti: 145 $) ed infine alla Menzies al Perth Cargo Center per l'ispezione della moto (altri 170 $). Sono le 11.15 quando passo l'ispezione e poi un altro quarto d'ora per aspettare le pratiche.
Alle 13 la mia moto è fuori dal recinto doganale ed ho anche finito di rimontare il tutto: come al solito i ragazzi del recinto vogliono farsi le foto con la moto; cambia il continente ma certe cose sono uguali in tutte le parti del mondo.
Chiamo un taxi, ci carico la bicicletta e ritorno a "casa"; alle 17 ho un'intervista con Elisa Billato di Rai Tre e non voglio correre il rischio di perderla. Anche Stefano e Annamaria ritornano per quell'ora ma resteranno poco tempo: hanno anche loro un importante incontro per il futuro di Stefano.
Ci salutiamo così velocemente (ma forse è anche meglio: non servono tante parole tra persone che si stimano e si rispettano). Io sò soltanto che loro due sono stati eccezionali nei miei confronti, e questo non lo dimentico.
Dopo l'intervista preparo tutto e carico il possibile sulla moto: domattina vorrei partire prestino in direzione del grande centro rosso australiano:l'outback con l'Ayers Rock, i Monti Olga, il Kings Canyon, Alice Spring.
Australia a noi due: stò arrivando 

sabato 8 dicembre 2012

tante .azzate ma in realtà l'attesa è snervante

Diario di viaggio del 4, 5, 6 e 7  dicembre 2012

4.12

Giornata senza annotazioni particolari: una passeggiata a piedi fino in centro (con una bella sudata; oggi è una giornata piena di sole, con cielo azzurro senza nuvole ed il caldo si fa sentire), sistemazione mail e sito, dormitina pomeridiana, controllo itinerario australiano su atlante stradale molto preciso (e così metto giù tutte le distanze di tappa in tappa...).

Stefano e Annamaria sono andati come detto a Rottnest Island, una isoletta "caraibica" poco lontano dalla costa tra Perth e Fremantle: acqua cristallina,belle spiagge poco frequentate,una strada che in una trentina di km fa il periplo dell'isoletta e che si può percorrere soundefinedlo in bicicletta o a piedi. Ma soprattutto Rottnest è famosa per la sua colonia di Quokka, piccoli marsupiali che alla scoperta dell'isola furono scambiati per grossi roditori e che all'isola stessa, proprio per tale somiglianza, hanno dato il nome (rottnest=nido dei ratti). I miei due nuovi amici tornano in tarda serata ed abbiamo appena il tempo per raccontarci quanto hanno visto in questi due giorni, loro, e metterli al corrente che la moto sarà spedita venerdi ed arriverà a Pert nella notte tra sabato e domenica, io.

Mi infilo in tenda tra lampi e tuoni che non promettono niente di buono...

5.12 Piove forte tutta la notte e la tenda trasuda acqua: dormo poco e male. Al mattino il maltempo dà una tregua ma il cielo resterà comunque nuvoloso per tutta la giornata. Oggi devo prendere una decisione riguardo alla mia situazionje: Stefano e Annamaria sono simpatici e disponibili ma dovevo restare 4-5 giorni ed ora diventano 10-12; una terza persona che irrompe in una vita di coppia come minimo "influenza" il rapporto e poi...dopo un pò l'ospite "puzza". Per contro loro insistono che è pur sempre una situazione transitoria, che gli faccio piacere, che ci si racconta esperienze varie, etc etc... Ok, ci penso tutt'oggi e stasera, dopo aver parlato anche con Annamaria, prenderò la decisione: restare qui fino allo sdoganamento della moto o trasferirmi in un backpacker in città!!

Quando Annamaria ritorna le sottopongo il mio problema e ascolto con attenzione le sue risposte, cercando, per quanto possibile, di leggere nella sua mente: decido alla fine di restare, i due ragazzi mi sembrano sinceri quando manifestano piacere per la mia permanenza.

Poco più tardi arriva un collega italiano di Stefano al ristorante che vuole "disfarsi" di una vecchia Mazda 121 rossa perchè tra pochi giorni ritorna in Italia: andiamo a vederla a casa sua e bisogna dire che è messa bene; soprattutto il motore "canta" a dovere, l'impianto elettrico è tutto funzionante, la tappezzaria interna è immacolata: Annamaria decide di prenderla, anche se a vederla, come linea, è proprio bruttina ma per 900 $ australiani (poco più di 700 €) compreso il navigatore si tratta sicuramente di un buon affare. Il passaggio di proprietà avviene direttamente tra le due parti, con la compilazione di un modulo che verrà poi spedito al PRA australiano e soprattutto è assolutamente gratuito (altro che in Italia...).

Con la nuova rossa auto ritorniamo a casa e la mia amica è raggiante:ora ha un'auto per andare a fare la spesa al supermercato senza ritoprnare ogni volta con le braccia segnate da 5-6 borsette di plastica; festeggiamo con un bel piatto di gnocchi ai 4 formaggi.

Nella notte ancora pioggia.

6.12

Purtroppo stamattina il collegamento internet non funziona(forse le linee sono sovraccariche) e non riesco né a leggere le mail né ad aggiornare il sito: perdo solo un mucchio di tempo per niente.

Nel pomeriggio, con il cielo che si apre un po' ed esce anche un pallido sole, decido di lavare e pulire internamente la "nuova" auto dei due ragazzi: stasera andiamo a mangiare al ristorante dove lavora Stefano, in una zona "in" di Perth, e dobbiamo fare bella figura....

IL LIDO a Cottsloe è il ristorante più frequentato di una delle zone costiere più rinomate del Western Australiaundefined; è sul mare (e noi infatti ci godiamo il tramonto) e serve piatti italiani "rivisitati" per renderli più apprezzabili al palato degli australiani; la cucina è a vista ed i 6-7 cuochiundefined sono sempre indaffaratissimi perchè dalla mattina alle 10 fino alla sera alle 23 il locale è sempre traboccante di avventori. Apprezziamo gli antipasti (dalle olive ai calamari, dai granchi alle salsicce piccanti tutti serviti di contorni sfiziosi), un primo di linguine, il secondo di petti di maiale e alla fine dobbiamo arrenderci e non riusciamo a mangiare altro!!!!



 
Usciamo per una passeggiata sul lungomare ed ancora una volta non posso non apprezzare l'urbanistica australiana fatta di strade ampie ed alberateundefined, villette ad uno o massimo due piani (niente palazzoni o condomini), l'utilizzo del verde e delle particolarità del territorio non adattato alle necessità umane ma al contrario vero centro del paesaggio a cui è l'uomo che deve adattarsi. E non dimentico che siamo sempre all'interno di una città di 2 milioni di abitanti!

7.12

Ancora senza internet e questa è una disdetta perchè devono essere arrivate parecchie mail, sia riguardanti la spedizione della moto e dei documenti, sia di amici, sia di Aquazone (l'agenzia che si occupa della pubblicità di Quadro) riguardo un'intervista da realizzare con la RAI.

Ieri sera, nonostante le mie rimostranze, la cena è stata pagata da Annamaria ed io comincio a sentirmi a disagio perchè vabbè ospite ma....

Prendo la bici di Stefano, finchè loro sono al lavoro, e vado in centro città per vedere se trovo qualcosa da regalare loro: non so neanche io cosa, penso a qualcosa di utile ma al tempo stesso simpatico. Faccio per partire ma il tempo capriccioso scatena una serie di raffiche di vento miste a pioggia davvero impressionanti;parto quindi più tardi e arrivo a Perth city che è già pomeriggio.

La city è una babele di negoziundefined di tutti i tipi ed un formicaio di gente: in una zona ci sono i negozi dei cinesi, in un'altra quelli dei greci, poi gli italiani, i messicani, i polacchi,i brasiliani, i giapponesi..

La via più in è Fay Street e qui i marchi italiani di abbigliamento e accessori spadroneggiano: Gucci, Prada, Armani, Ferragamo hanno le vetrine più sfarzose ed eleganti e la clientela non manca di sicuro!

Assisto anche ad una brutta scena in una piazza con due poliziotti che fermano un barbone aborigeno (abbastanza su come grado alcolico) solo perchè è in mezzo ai turisti (non stava facendo niente di particolare) e le maniere che usano non sono certo dettate dal "galateo": spintoni, male parole, perquisizione con i guanti in lattice, etc etc.

Entro in diversi shop e mi chiarisco le idee sui regali da fare a Stefano e Annamaria: domani o domenica ritorno e ...si compra! Guardo anche per un atlante stradale dell'Australia ed una camicia con le maniche lunghe per me.Bene.

Intanto che cammino per le vie della cittàundefined mi arrivano sms dall'Italia riguardo alla spedizione di Quadrotta (tutto confermato) e dei documenti (era anche ora, no??) ed ora comincia l'attesa per arrivo, sdoganamento,ispezione per autorizzazione a circolare in Australia. Il momento della Ripartenza si avvicina,anche perchè sono veramente stanco di questa forzata inattività. Roberto mi scrive anche che hanno aperto il motore di Quadrotta e l'hanno trovato in perfetto ordine, quasi non avesse neanche corso: bene anche in questo caso, vuol dire che il mio tipo di guida non stressa troppo i componenti meccanici e questo servirà quando la prova diverrà più impegnativa.

lunedì 3 dicembre 2012

pulizie di casa....

Diario di viaggio del 2 e 3 dicembre 2012

2.12
Stefano e Annamaria se ne vanno insieme al lavoro con una delle due Kawasaki: ritorneranno ancora insieme verso le 19. Resto da solo nella piccola casa e ne approfitto per le solite cose: email, skype,sito, diario di viaggio sulla mia fedele Moleskine.
Nel pomeriggio prendo la bicicletta di Stefano e mi faccio un giro in centro (ormai sono diventato pratico della strada!!). E'domenica e la pista ciclabile ed i numerosi parchi (anche in centro città) sono strapieni di gente: ciclisti, pedoni, pic nic-isti,accompagnatori di cani al guinzaglio, di tutto un pò...
Qui tutti i cilisti portano rigorosamente il casco, senza eccezioni, ed io mi sento un pò a disagio essendo l'unico senza (comunque non è obbligatorio...).undefined
Giro un pò per le grandi vie della city, entro prima in un negozio di articoli sportivi (Billabong, Quick Silver e Rip Curl, le tre grandi marche australiane, la fanno da leone!!) e poi in uno che vende prodotti e oggetti "originali" aborigeni e controllo i prezzi di didgeridoo, mulga, dipinti, stoffe disegnate, t-shirt (anche queste con disegni del popolo che da migliaia di anni abita l'Australia), etc.
Sò che non comprerò nulla qui a Perth, e per di più in un costoso negozio della City...ma intanto mi faccio un'idea in vista di acquisti futuri!!
Ritrovo, camminando, il backpacker dove avevamo alloggiato con Anna nel '98 ed anche il negozietto greco che allora vendeva le bustine con le sementi del "radicchio di Chioggia" e che ora ha in bella mostra bustine di pomodori e zuchine italiane.
Tanta gente anche per le strade del centro, soprattutto famiglie (ho la fortuna di assistere ad un matrimonio della comunità greca, con damigelle vestite di viola e testimoni in tait) e ci si rende conto di quanto multietnica sia questa società australiana: dagli idiomi, dai tratti somatici,in alcuni casi anche dai vestiti tradizionali indossati si riconoscono greci e italiani, irlandesi e polacchi, indiani e cinesi, africani di varie etnie, polinesiani...e per tutti la municipalità mette a disposizione un centro per le varie comunità.
Verso le 18 rimonto in sella e arrivo a Hersdman 19, Wembley,poco prima dei miei due anfitrioni: dobbiamo andare a fare la spesa al supermercato perchè stasera saranno ospiti due loro amici: Alan e Angelita, piemontesi di Canobbio, sul lago Maggiore; l'uno gelataio e l'altra fotografa sono qui da oltre 7 anni e il prossimo anno ritorneranno in Italia a luglio per celebrare il matrimonio alla presenza di genitori, parenti, amici. Sono simpatici!!
Il barbecue di Stefano, poi, è superlativo:bella forza, è un cuoco...

3.12
Stamattina i due motociclisti lombardi si alzano presto, caricano le biciclette sull'auto prestata loro da un amico e vanno a prendere il traghetto per Rotnest Island: resteranno via oggi e domani...e lasciano a me le chiavi della casa!!!
Solite cose col computer, una bella doccia e taglio barba e ... poi decido di ripagare la loro fiducia pulendo e lavando tutta la casa; non che sia una gran fatica, viste le dimensioni, ma insomma...per fare le cose bene ci vuole il suo tempo, no!!??
In serata mi preparo una bella spaghettata con pelati e salsiccia e poi, dopo l'aggiornamento del sito, approfitto del tempo libero per registrare alcuni video. Domani di nuovo a Perth.

domenica 2 dicembre 2012

Aspettando..... Quadrotta

Diario di viaggio del 30.11 e del 1.12

30.11

Oggi è sant'Andrea e a Pontelongo è la sagra del Santo Patrono: giostre, bancarelle, la festa della Dolcezza (Pontelongo è il paese europeo dello zucchero con il suo zuccherificio del 1910 tuttora in funzione; oggi alla sagra ci sono i dolci di marzapane,la mostra dei prodotti tipici e dei trattori, quella fotografica con i mestieri d'altri tempi,la visita allo zuccherificio con il trenino...), gli abitanti delle campagne attorno che si riversano alla secolare Fiera Boaria (con sempre meno animali...). Di norma il tempo non è mai bello, con nebbia o pioggia e tanto freddo.

Qui a Perth invece inizia con qualche nuvola ma con il passare del tempo il cielo si sgombera e appare un bel sole. Ho dormito solo due orette ma per adesso sembro non risentirne (con il fuso orario c'è una differenza di 7 ore rispetto all'Italia e 6 col sudafrica); con Stefano decidiamo, dopo aver accompagnato Annamaria al lavoro, di prendere le biciclette e fare un salto in centro (circa 7 km): Manco a dirlo c'è una magnifica pista ciclabile che si snoda tra laghetti, prati inglesi ben curati e boschi di eucalipti e mirtacee. Negli specchi d'acqua aironi, cigni neri,folaghe, diversi tipi di anitre.Arriviamo in un attimo alla city (perdiamo più tempo ai semafori che a pedalare...) con alti grattacieli e tanta gente; Perth è l'unica grande città australiana sulla costa ovest e conta quasi due milioni di abitanti. Ci facciamo una bella insalatona con birra belga alla spina e poi ritorniamo al quartiere di Wembley dove abitano i due ragazzi: Stefano infatti inizia a lavorare alle 15.

Annamaria, architetto, bresciana e Stefano, cuoco, milanese, sono partiti quasi due anni fa dall'Italia e sono arrivati in India; poi il Nepal, il Laos e la Thailandia e quindi l'Australia dove sono finiti i soldi. Ora da sette mesi stanno lavorando e risparmiando per riprendere il viaggio (anche se hanno già detto che l'Australia piace e offre un sacco di opportunità di lavoro e di far soldi e pensano poi di stabilirsi qui).

Stefano lavora in un ristorante "italiano" a Scarboro, dove è l'esperto delle paste, dei primi; Annamaria sfoga la sua vena artistica e la sua creatività realizzando opere d'arte sul...corpo umano: è infatti un'abile tatuatrice. Entrambi i lavori sono qui molto ben retribuiti.

Stefano ritornerà ben oltre la mezzanotte e quindi Annamaria decide di cucinare un bel barbecue con salsiccia, bistecche, pomodori e cipolla alla brace...Maurizio, generoso come sempre, decide di sacrificarsi....volentieri eh eh eh eh!!!

Vado a letto presto; sono due giorni che non dormo e nella tendina piantata in giardino mi addormento come un ghiro!

1.12

Mi sveglio che son quasi le 9: record di dormita del viaggio!! Ne avevo proprio bisogno...

Solita ottima colazione e poi Annamaria và al Tatt Shop e con Stefano ci mettiamo ai rispettivi computer per aggiornare ognuno il proprio sito (il loro è
www.percorrendoindue.com e se lo andrete a vedere Vi divertirete di sicuro...).

Per pranzo un pò di frutta e poi anche Stefano parte per il ristorante; rimango solo alcune ore ene approfitto per sistemare alcune cose, rispondere alle mail,lavarmi. Nel tardo pomeriggio rientra Annamaria ed insieme usciamo per una passeggiata per strade e parchiundefined. Come detto Perth è una bella città e i  due milioni di abitanti quasi non si notano; i grattacieli sono solo nella city e pochissimi sono anche i condomini: la maggior parte della gente abita in case o villette con tanto verde attornoundefined (e d'altra parte qui in Australia non manca certo lo spazio...). Già ieri l'avevo notato ma la quantità di laghetti e corsi d'acqua intervallati a prati e boschi (abitati da tanti, tantissimi uccelli di ogni grandezza e colore) è veramente notevole.

Una buona pastasciutta italiana e una chiaccherata su skype con Anna chiudono la giornata.

Domani...vedremo

sabato 1 dicembre 2012

ciao Anna

Diario di viaggio del 28.29 novembre

28.11

E' l'ultimo giorno a Durban, l'ultimo giorno in Africa; già, l'Africa....questo continente che doveva rappresentare la parte più difficile del viaggio e che invece mi ha mostrato la parte migliore di sé.

Rispetto a come me l'aspettavo, a come lo ricordavo, è stato tutto più facile: ho trovato la benzina con facilità quasi sempre, ho cambiato i soldi con regolarità, ho mangiato e dormito senza difficoltà; per contro è rimasto il continente che ricordavo per quel che riguarda le enormi contraddizioni sociali, per i paesaggi fantastici,per gli incontri emozionanti (animali, etnie, singole persone) e per le altrettanto spiacevoli situazioni che non cambieranno forse mai (i reietti lungo le strade, i ladri, l'incapacità di prevedere,le lotte tribali per il potere, etc etc ).

Da oggi tutto questo passerà dal "vissuto quotidiano" alla "sfera dei ricordi": una nuova pagina si stà aprendo e sono ormai proiettato con tutto me stesso verso questa nuova dimensione che si chiama Australia.

Al mattino, dopo una telefonata prestissimo, ci rechiamo alla sede della Emirates (un po' fuori città, verso nord) e comperiamo il biglietto per Perth (la transazione con carta di credito della sera prima non aveva avuto esito positivo); tornando ci fermiamo dal bravo Dickey Manicam (lo spedizioniere già conosciuto il giorno dopo il mio arrivo) e ritiriamo il Carnet della moto con cui sdoganarla in Australia; comperiamo anche del Billtong (la carne secca affumicata usata dai Boeri, speriamo che l'immigrazione australiana me la faccia passare!!!) e ci concediamo poi un buon lunch per l'ultima volta in casa Boaga; prepariamo le valigie e verso le 15 partiamo in direzione dell'aereoporto. Al mattino,prima che andassero al lavoro, avevamo salutato Enrico Junior e Rosemary, che con la Sua commozione...aveva fatto commuovere anche noi): ora al King Shaka International capita lo stesso con Enrico ed è con il groppo alla gola che lo salutiamoundefined. Sarà difficile, anche nei mesi futuri, dimenticare la calda e semplice ospitalità ricevuta, discreta e presente nello stesso tempo: ci hanno aperto le porte della loro casa come fossimo vecchi amici e questo resterà per molto tempo nei nostri cuori.undefined

Prendiamo il volo EK 776 alle 18.45 e scopriamo con sorpresa che...anche quadrotta viaggia con lo stesso volo: bella cosa!!!!

Ci aspettano 9 lunghe ore di volo, anche se sono di notte: speriamo almeno di riuscire a dormire un po'...

29.11

Appena scesi a Dubai (ore 4.50 locali) ci fiondiamo su 2 poltrone allungabili e cerchiamo di recuperare un po' del sonno perso: in aereo, strapieno, non c'è stato verso....

Poi viene il momento che vorremmo non arrivasse mai, con Anna che deve avviarsi al gate C29 per andare a Venezia ed io al B12 per Perth. Un lungo abbraccio, un bacione grosso grosso, qualche lacrima e poi ci allontaniamo velocemente per non prolungare la pena del distacco. Ci diamo appuntamento ….il prima possibile (magari anche in Australia o ….in Patagonia, vedremo) ma è veramente duraundefined.

In aereo faccio conoscenza con Stewart, australiano di Perth, che stà tornando per il terzo matrimonio di suo papà (!) e che lavora come tecnico in una base petrolifera a Cuba; in realtà è anche Lui un motociclista, che stà lavorando per sistemare la yamaha 1200 con cui due anni fa ha iniziato il giro del mondo. La moto adesso è ferma in Spagna e appena raggranellati i soldi si riparte...a ghe né de xente mata pal mondo, ah....

Arrivo a Pert e trovo altri due matti; Stefano e Annamaria sono nella stessa situazione di Stewart ma al contrario: sono italiani e stanno lavorando a Perth per racimolare i soldi necessari a continuare il viaggio con le due Kawasaki che li ha portato fin qua...

Sarò loro ospite fino all'arrivo e sdoganamento di Quadrotta.

martedì 27 novembre 2012

Durban..ma non il dentifricio!!!

24.11
Altra giornata importante per me; alle 17.05 la Emirates mi porterà Anna, mia moglie: non la vedo da quasi un mese e mezzo e non vedo l'ora di poterla riabbracciare.
Al mattino seguo Enrico fino al poligono di tiro situato a sud di Durban e mi lascio coinvolgere: provo così a sparare sia con le pistole Walter da tirassegno (calibro 22) sia con una Beretta calibro 9 che, infine, con un revolver calibro 38 special. Non sono un drago ma neanche una schiappa, imparo a caricare e scaricare un'arma, imparo le rigide regole che vigono all'interno del poligono per quanto riguarda prendere e riporre una pistola e dentro di me spero di non dover mai avere l'occasione di mettere a frutto tali nozioni.
E' domenica e quindi Rosemary e Jr non sono al lavoro: il lunch lo facciamo in casa con un po' di formaggio e affettati vari e con l'ottimo pane preparato da Jr per l'occasione: come sempre in questi giorni faccio onore....ahi ahi dopo qualche kiletto perso lungo le strade africane stò di nuovo ingrassando....Dopo pranzo mi arriva la proposta di Enrico di andare io da solo all'aereoporto con il pick up: ho un po' di apprensione per la  guida a Sx (devo cambiare con la sx, faccio confusione nell'azionare le leve tra frecce e tergicristallo, etc etc..) e per la paura di non sapere ritrovare la strada al ritorno...ma accetto!
L'aereo atterra con una decina di minuti di anticipo e già verso le 17.30 Anna compare sulla porta degli arrival con il suo bagaglio in mano: grande emozione (ho portato la macchina fotografica ma mi dimentico di usarla!!), abbracci, baci: sono felice!!
Enrico e Rosemary accolgono Anna con un minestrone caldo e con affetto e semplicità; Anna è stanca (sono più di 30 ore che è in piedi e si è fatta tre aereoporti) ed un buon sonno ristoratore è quanto di meglio si possa avere in queste situazioni.

25.11
E' domenica ma è anche una brutta giornata; è piovuto tutta la notte e tira un vento forte e freddo: il cielo resterà grigio per tutto il giorno. Decidiamo lo stesso di fare un "giro turistico" per la città: la Old Station,la Catholic Church,la City Hall, le spiagge a sud e a nord (incredibilmente, nonostante il clima, affollate di surfisti con la muta), i  fantastici Botanic Gardens del 1849(con specie di piante e animali provenienti da tutto il Sudafrica e dalle altre parti del mondo), il Mercato Indiano(con i suoi odori di spezie ed i suoi colori nei prodotti indiani ed africani). Gli indiani qui a Durban sono numerosissimi e rappresentano, con oltre un milione e mezzo di persone, la più vasta comunità indiana fuori dall'India stessa; la loro presenza è ovunque, nelle attività produttive come nella sfera sociale (assistiamo a matrimoni,a pic nic sull'erba, ad altre manifestazioni varie...)
Al pomeriggio ed in serata siamo ospiti al compleanno di un'amica dei nostri ospiti (insieme ad un'altra ventina di "africaans") ed è per me ed Anna un'ottima occasione per conoscere la gente, il loro modo di pensare, di vestirsi,di divertirsi, di mangiare, di festeggiare...anche se si tratta solo della gente bianca di questo paese. Uno spaccato di vita quotidiana che difficilmente senza Enrico e Rosemary avremmo potuto apprezzare; Anna, molto più brava di me con l'inglese (eo sò, eo sò, ghe  vòe poco...)entra con disinvoltura nella conversazione; io ascolto e mi faccio aiutare da Enrico in molte situazioni...

26.11
Quattro anni sono passati da quando sono stato ospite della figlia di Enrico a Pietermaritzburg insieme a Luana, Luigi e Paolo (durante il Transafricanordsud2008 e non vedo l'ora di poterla reincontrare e ancora ringraziare.
Salgo con Anna sul pick up guidato da Enrico ed imbocchiamo la superstrada a 6 corsie N3, direzione Milestone Farm dove Silvia Boaga vive insieme al marito Guy ed ai tre figli Sabrina, Tess e Toby. Il territorio attorno è come me lo ricordavo (colline boscose,belle da vedere e con grandi farm all'ombra di enormi acacie o eucalipti) e la giornata è assolutamente solkendida, con cielo azzurro e sole splendente.
Ritrovo il cancello della fattoria, ritrovo la grande acacia ad ombrello,ritrovo la dependance dove avevo dormito allora,ritrovo la grande casa col tetto verde ma sooprattutto ritrovo Silvisa, sorridente ed in splendida forma: è sempre molto presa dal suo mobilificio (ora specializzato in cucine che spedisce in tutto il sudafrica e ....anche oltre) ma non dimentica il piacere di stare con la sua famiglia.Prepariamo a più mani un ottimo risotto di funghi (comprati arrivando qui sulla strada delle 1000 colline) e apriamo il grana ed il salame veneto portati dall'Italia da Anna.
Dopo il lunch breve visita al mobilificio, carico di verdura dall'orto di Silvia sul pick up e ritorno a Durban; il tempo è tiranno e abbiamo un sacco di cose da fare: stasera faremo un "braai" (il tipico barbecue all'aperto sudafricano) a casa di Enrico e dobbiamo comprare la casrne, la legna, le verdure,il bere (ovviamente non può mancare la birra), il dolce etc etc. poi è finalmente pronta l'auto di Rosemary e dobbiamo passare a prenderla dal simpatico Mario (il meccanico in pensione sempre pronto ad aiutare gli amici..): io ed Anna sul pick up ed Enrico con l'auto.
In questi giorni sudafricani sia io che Anna abbiamo potuto apprezzare la solidarietà e l'amicizia che si è venuta a creare tra i componenti della comunità italiana qui a Durban (parliamo di oltre diecimila unità): forse è naturale che sia così ma stà di fatto che si nota e che è una cosa che apre il cuore...
Il braai preparato da Enrico con la polenta di Junior e le verdure di Rosemary va giù che è un piacere; le chiacchere sotto il porticato poi chiudono in maniera appropriata un'altra giornata colma della generosa ospitalità della famiglia Boaga (ou, i xe ponteongani, ciò...)